In questa pagina è possibile trovare un fac simile ricorso per esecuzione delibera assembleare per lavori urgenti da utilizzare come esempio.
Indice
Ricorso per Esecuzione Delibera Assembleare per Lavori Urgenti
Quando l’assemblea condominiale ha deliberato lavori urgenti – ad esempio la messa in sicurezza di un cornicione che rischia di distaccarsi o la riparazione di una colonna montante che provoca infiltrazioni – ma l’amministratore non dà corso all’intervento e il ritardo espone l’edificio a un pericolo imminente, il rimedio processuale da attivare è il ricorso camerale fondato sull’articolo 1105, quarto comma, delle disposizioni di attuazione al codice civile. Questa norma, applicabile alle comunioni in generale e quindi al condominio ex articolo 1139, consente al tribunale del luogo in cui sorge l’immobile di sostituirsi all’organo gestorio inattivo, autorizzando i condomini ricorrenti a compiere gli atti necessari oppure nominando un amministratore ad acta con poteri limitati all’esecuzione della delibera. L’articolo 1133 del codice civile può rilevare solo quando l’inerzia dell’amministratore si sia tradotta in un rifiuto espresso o implicitamente manifestato, configurando un “atto negativo” impugnabile; se invece l’amministratore si limita a non far nulla, la via corretta resta il procedimento sostitutivo ex articolo 1105.
Il ricorso si propone in via di volontaria giurisdizione con rito camerale e si deposita telematicamente nel registro del contenzioso civile del tribunale competente. La legittimazione spetta a ciascun condomino favorevole all’esecuzione, anche individualmente, perché l’interesse a preservare l’integrità del bene comune discende dal diritto di proprietà pro quota. Il ricorrente deve produrre il verbale assembleare, attestare che la delibera non è stata impugnata nei trenta giorni di legge, documentare l’urgenza con materiale fotografico, relazioni tecniche e, soprattutto, dimostrare d’aver diffidato l’amministratore assegnandogli un termine congruo per iniziare l’opera. Quest’ultimo passaggio non è previsto espressamente dalla norma, ma la giurisprudenza di merito lo considera indice di buona fede e requisito implicito di procedibilità: senza la diffida verrebbe meno il presupposto dell’inerzia.
Il ricorso camerale ha natura di volontaria giurisdizione pura; di conseguenza non è soggetto al previo tentativo di mediazione obbligatoria previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo 28 del 2010 per le “controversie in materia di condominio”. Lo ha affermato la Corte di cassazione con l’ordinanza 2474 del 2023, precisando che la funzione sostitutiva del tribunale non è contenziosa ma amministrativa. Tuttavia, se nell’istanza si cumula alla richiesta di nomina dell’ad acta anche una domanda di condanna al risarcimento dei danni subiti per effetto del ritardo, o al pagamento di somme necessarie ad anticipare i lavori, la causa assume natura di cognizione piena e, per quella parte, torna ad essere condizionata alla mediazione. In tal caso l’avvocato dovrà allegare al fascicolo il verbale negativo o la proposta non accettata, evitando l’improcedibilità per difetto della condizione.
Nell’esposizione dei fatti il ricorrente deve evidenziare la circostanza che rende i lavori urgenti: il pericolo per la sicurezza, il rischio di aggravamento del danno o l’esigenza di prevenire sanzioni amministrative. La qualificazione dell’urgenza non è formale: il tribunale valuta in concreto, talvolta acquisendo sommarie informazioni o avvalendosi di una breve consulenza, se il ritardo comprometta l’integrità dell’edificio o la pubblica incolumità. Quanto più completo e tecnico è il corredo probatorio (perizia asseverata, nota ASL o ordinanza sindacale), tanto maggiore è la probabilità che il giudice emani subito un decreto provvisorio, inaudita altera parte, autorizzando le opere e nominando il delegato.
La rappresentanza del condominio in giudizio spetta all’amministratore, che viene convenuto in persona giuridica. Nei fatti egli appare come parte resistente, benché inattivo, perché la domanda tende a superare il suo stallo operativo. Se il giudice accerta la negligenza, può revocare l’amministratore per giusta causa nell’ambito dello stesso procedimento e affidare all’ad acta i poteri necessari, limitandoli temporalmente all’esecuzione dell’intervento deliberato. Il compenso del delegato rientra tra le spese condominiali, a meno che il magistrato, rilevando colpa grave o dolo, non disponga il recupero integrale a carico dell’amministratore revocato.
Il provvedimento che accoglie il ricorso ha efficacia immediatamente esecutiva: l’ad acta apre il cantiere, firma i contratti con l’impresa già selezionata in assemblea o, se manca un’impresa designata, indice gara informale e sceglie l’offerta più vantaggiosa, operando sotto la vigilanza del giudice. Se l’assemblea, dopo la nomina del sostituto, revoca la delibera, la revoca non arresta di diritto le attività in corso: occorre un nuovo vaglio giudiziale, perché l’interesse pubblico alla sicurezza e la tutela del legittimo affidamento prevalgono sul mutato orientamento assembleare, salvo fatti sopravvenuti che rendano l’opera non più necessaria o gravemente dannosa per la collettività condominiale. Il procedimento camerale si conclude con un decreto motivato o con ordinanza; contro il provvedimento è ammesso reclamo ai sensi dell’articolo 669-terdecies, ma l’opposizione non sospende l’esecutorietà a meno che il giudice dell’impugnazione non disponga diversamente. Questa configurazione “sospensivamente inefficace” delle doglianze tutela l’urgenza che giustifica l’intervento.
Pur non essendo finalizzato alla responsabilità patrimoniale, il ricorso può contenere, in via accessoria, l’istanza di addebito delle spese processuali e del compenso dell’ad acta a carico del resistente, quando la condotta sia connotata da mala fede o da colpa grave. La Cassazione 21964 del 2022 chiarisce che l’amministratore risponde dei danni derivanti dall’inadempimento del mandato e può essere condannato a rifondere i costi extra sopportati dal condominio per la surrogazione giudiziale dei suoi poteri.
La pratica difensiva suggerisce di completare il fascicolo con un piano operativo: preventivi di imprese, cronoprogramma dei lavori, attestazioni di congruità dei prezzi. Questi elementi consentono al giudice di valutare la sostenibilità economica dell’intervento e di limitare il mandato dell’ad acta, evitando che il sostituto prolunghi oltre il necessario la propria funzione. Terminate le opere, il delegato presenta al tribunale una relazione finale con rendiconto analitico, che il giudice approva liquidando il compenso; se emergono irregolarità gestionali, il tribunale può disporre la trasmissione degli atti al PM per le valutazioni di competenza.
Esempio Ricorso per Esecuzione Delibera Assembleare per Lavori Urgenti
Di seguito è possibile trovare un esempio di ricorso per esecuzione delibera assembleare per lavori urgenti.
TRIBUNALE di __________________
Ricorso ex art. 1134, co. 2, c.c.
Il Sig. _____________________, nato a ______________ il ___________ (C.F.: _______________ ), residente in _____________ alla Via _______________ n.
_____, elettivamente domiciliato in _________________ alla Via __________________ n. _______, presso e nello studio dell’Avv. __________________ del Foro di _______________ (C.F._________________ ), Tel-Fax _________________, PEC _____________________, dal quale è rappresentato e difeso nel presente giudizio, giusta procura in calce (o a margine) al
presente atto;
PREMESSO CHE
– il ricorrente è proprietario dell’unità immobiliare posta al _______________ piano, interno ________________, dell’edificio condominiale sito in __________________ alla via ________________ n. _____;
– in data ___________________ l’assemblea dei condomini validamente deliberava l’esecuzione di lavori urgenti di straordinaria manutenzione all’interno del condominio e, precisamente, _____________________;
– a fronte dell’inerzia dell’amministratore nell’eseguire la deliberazione adottata dall’assemblea, con lettera raccomandata a.r. in data ______________, ricevuta il _________________, l’odierno ricorrente diffidava l’amministratore ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1134, co. 2, c.c.;
– pendente il termine di 30 giorni dalla ricezione della suddetta diffida,
l’amministratore si opponeva per iscritto all’iniziativa del condomino, a mezzo lettera raccomandata a.r. in data _______________, adducendo a giustificazione del proprio operato la mancanza di provvista per far fronte alle spese che il condominio deve sostenere.
Tutto cio premesso, il Sig. _____________________, come sopra rappresentato, difeso e domiciliato,
RICORRE
ex art. 1134, co. 2, c.c., all’Ill.mo Giudice adito affinché, sentite le parti, voglia autorizzare in via d’urgenza il ricorrente all’esecuzione della deliberazione ineseguita, disponendo anche in ordine alle modalità di esecuzione ed alle relative spese.
Si allegano i seguenti documenti:
1) copia deliberazione dell’assemblea condominiale in data _________________;
2) copia diffida in data _________________;
3) copia opposizione scritta dell’amministratore in data _______________;
4) ____________________
Ai sensi e per gli effetti di cui al D.P.R. n. 115/2002, si dichiara che il presente
procedimento ha valore pari ad € _______________
Luogo e data
Avv. _____________________
(segue procura alle liti)
Modello Ricorso per Esecuzione Delibera Assembleare per Lavori Urgenti
Di seguito è possibile trovare il fac simile ricorso per esecuzione delibera assembleare per lavori urgenti in formato Word da scaricare. Il documento può poi essere aperto e modificato inserendo i dati mancanti.